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Fiduciosi e coraggiosi

Scritto da Chiara Braga.

Chiara BragaL’inizio del mese di settembre ha coinciso quest’anno con il ritorno dell’appuntamento politico a Cortona di AreaDem. Tre giorni intensi di ascolto, confronto, riflessione, condivisi con relatori di altissimo profilo, esponenti politici del PD e non solo, persone appassionate di politica, preoccupate della deriva democratica che sta vivendo il nostro Paese e insieme convinte che le ragioni della sinistra e di un pensiero democratico rinnovato e coraggioso siano più vive e necessarie che mai.
Al centro della riflessione di questi giorni i temi fondamentali da cui ripartire, per il Partito Democratico e per un campo democratico più ampio: sostenibilità, lotta alle diseguaglianze, apertura, Europa.
Nel mio intervento (video) ho parlato della grande sfida della sostenibilità, del coraggio di credere e costruire una nuova visione di sviluppo che metta al centro l’ambiente, la coesione sociale, il “noi” contro l’”io” per costruire “valore condiviso”. L’ambiente è una grande preoccupazione ma anche una grande opportunità del nostro tempo, capace di mobilitare coscienze individuali, di appassionare e generare azioni collettive; l’ambiente non è solo giustamente e orgogliosamente una delle culture fondative del PD, ma soprattutto uno dei temi decisivi per il futuro e per la sinistra del 2018.
Un ecologismo consapevole è anche una chiave per spiegare temi generali ed eventi politici: le categorie di pensiero non devono essere quelle della vittoria e del comando, ma quelle della cura e del servizio: il Partito Democratico ha bisogno di ripartire da qui.
Il PD c’è, consapevole di avere una grande responsabilità da esercitare nelle istituzioni, in un’opposizione che non può essere fatta solo guardando nello specchietto revisore di quello che siamo stati, nella società, nelle sue paure e contraddizioni che non abbiamo saputo cogliere fino in fondo, e di fronte alla sfida europea del prossimo anno dove in gioco non c’è solo un risultato elettorale ma l’idea stessa di Europa e di futuro.
Questa settimana riprende a pieno regime anche l’attività parlamentare; al centro della discussione in Aula di questi giorni la terribile tragedia di Genova, con il crollo del ponte Morandi e la difficile situazione che si trova a vivere la città.
La nostra richiesta, che ho sostenuto con forza a nome del PD già nell’audizione con il Ministro Toninelli la scorsa settimana in Commissione, è quella che il Governo abbandoni la propaganda e la ricerca di un consenso esasperato e dia al più presto le risposte che Genova e la Liguria si meritano: rapida ricostruzione del Ponte, sostegno alle famiglie delle vittime e agli sfollati, aiuti alle imprese e all’economica del Porto in crisi, risposte alle necessità di infrastrutture strategiche per la Liguria.
Al Ministro, in audizione, ho posto una serie di domande specifiche, alle quali, come è nello “stile” dei partiti di governo e dei loro rappresentanti, non è stata data risposta: ma i cittadini progressivamente si renderanno conto che il tempo degli autoproclami via tweet e post deve cedere il passo alla realtà.
Il Partito Democratico è impegnato in queste settimane in centinaia di Feste de l’Unità in tutta Italia: la grande partecipazione e la generosità dei suoi volontari sono la dimostrazione il PD c’è e deve ritrovare orgoglio, determinazione e fiducia. Il 29 settembre a Roma saremo in piazza a Roma #fiancoafianco all’Italia che vuole affermare i valori dell’apertura, della solidarietà e del progresso, contro il Governo della paura e della rabbia.
Dario Franceschini, chiudendo il seminario di AreaDem a Cortona, ha richiamato le parole di Aldo Moro: possiamo e dobbiamo essere fiduciosi e coraggiosi, è questo che ci chiede il nostro tempo, per il bene del nostro Paese.


P.s.: Il convegno nazionale di AreaDem a Cortona è stata una tre giorni di riflessione, confronto e discussione in cui abbiamo cercato di dare risposte alle grandi sfide che i progressisti hanno davanti in Italia, in Europa, nel mondo. Un’occasione per mobilitare energie dentro e fuori il perimetro del Partito Democratico e della politica a cui hanno partecipato il mondo del sindacato, dell’associazionismo, del Terzo settore, della cultura e delle università.
Un momento di analisi colletteva sul Paese e il futuro del PD dopo la sconfitta delle elezioni del 4 marzo scorso per guardarci in faccia seriamente, senza limitarsi a racchiudere pensieri e opinioni in 240 caratteri o in un post sui social, per rilanciare un percorso in cui “recuperare il confronto delle idee” per rilanciare il PD e il campo progressista.
“Sono finiti i popcorn, non si possono mangiare più” ha ribadito Dario Franceschini nell’intervento conclusivo della tre giorni sottolineando che “avremmo potuto fare molto per evitare l’alleanza populista, invece abbiamo gettato M5S in braccio a Salvini. Ora dico al mio partito: ‘Aspettiamo che cadano o lavoriamo perché cadano? Aspettiamo che esplodano le contraddizioni tra Lega e M5S o ci impegniamo per farle esplodere? Lo facciamo da soli o cerchiamo alleanze anche in Parlamento?” Noi lavoreremo per far cadere questo Governo perché è pericoloso e “siccome come dice Roberto D’Alimonte, il tema delle alleanze è ineludibile, dobbiamo lavorare per scomporre gli altri e per allargarci noi, recuperando anche i nostri elettori che hanno votato M5S, che, però, non tornano indietro automaticamente: dobbiamo ricostruire un progetto di cambiamento”.
“Il PD va rifondato, non superato. Il Partito Democratico è nato per unire storie culture e provenienze diverse, e un partito grande, o che ambisce a tornare a essere grande, deve avere un pluralismo di leader e di posizioni. Poiché il Pd è già eterogeneo, dato che ci sono dentro Calenda e Damiano, perché non puoi avere Lorenzin ed Errani? Le diversità sono una ricchezza. Ma questo non vuole dire superare il PD, significa rifondarlo nella forma organizzativa e nei contenuti”.
A Cortona abbiamo abbiamo riscoperto quel senso di comunità sospraffatto dagli accadimenti politici di questi mesi passati, provando la bella sensazione vitale di tornare a respirare “ossigeno“; e ossigenarsi, in questo contesto, vuol dire che si può ancora riflettere, ragionare e amare la politica.

Per seguire l'attività di Chiara Braga: sito web - pagina facebook

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