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Primo giorno degli Incontri Riformisti 2018 con sguardo alla politica estera

Scritto da Associazione Democratici per Milano.

Incontri Riformisti 2018Dopo una mattina dedicata alla presentazione di Libertà Eguale con Roberto Vitali, Associazione Democratici per Milano con Maurizio Belloni, Circoli Dossetti con Luca Caputo (video del dibattito), la prima sessione del pomeriggio degli Incontri Riformisti 2018 a Tartano (SO) è stata incentrata su "La governance mondiale" (video dell'intera sessione). All’interno di essa, il prof. Alessandro Colombo si è soffermato sulla crisi del multilateralismo come lo abbiamo conosciuto nel '900, che ha perso credibilità dopo aver perso di efficacia, in quanto non è riuscito nella gestione delle crisi che si sono verificate e in questo quadro si è inserito il sovranismo.
Il problema, quindi, secondo il prof. Colombo, non è scegliere tra multilateralismo o sovranismo ma come costruire un nuovo multilateralismo.
In questo quadro, anche il ruolo della Nato cambia: "La Nato fatica a soddisfare le esigenze dei Paesi aderenti. Per i Paesi dell'Est, l'esigenza è arginare l'espansionismo russo, mentre per i Paesi del Sud, è più utile una strategia per il Mediterraneo ma non si può immaginare che la Nato resti ad agire solo un ambito europeo", ha spiegato Colombo.
Lia Quartapelle si è soffermata, invece, sulle specificità dell'Italia e ha messo in evidenza il fatto che l'idea sovranista si è diffusa a causa della percezione che in certi scenari il nostro Paese conta poco; inoltre il nazionalpopulismo sceglie la politica estera come segno per marcare la propria esistenza perché è più facile, in quanto non c'è immediatezza degli effetti.
Giorgio Tonini, in chiusura della sessione, ha ricordato che il nazionalismo rischia di portare alla disgregazione dell'Europa e se si distrugge l'Europa saranno problemi per l'Italia, in quanto il nostro Paese ha da guadagnare solo da una visione multilateralista.
Tonini si è poi soffermato anche sulle tematiche calde di questi giorni, segnalando che l'Europa si trova di fronte ad una sfida storica che è la possibilità di stabilire un rapporto con l'Africa, che è in enorme crescita demografica, e invece ci si occupa solo di poche migliaia di migranti, spacciati per "invasione".

Il pomeriggio è proseguito con il ricordo di Giovanni Bianchi a cura di Lorenzo Gaiani, Luigi Bobba e Pierluigi Castagnetti (video della sessione).
Bobba ha raccontato la figura di Bianchi come aclista, il suo ruolo all'interno delle Acli ma anche il ruolo che ha fatto assumere alle Acli con la sua guida nel campo della società civile organizzata.
Pierluigi Castagnetti, invece, ha sottolineato come Bianchi fosse un "politico anomalo" in quanto intellettuale, ed "è raro che gli intellettuali si impegnano in politica", e dedito alla missione di formare i giovani alla politica, che "significava educarli a maneggiare la Storia".
Un'altra delle peculiarità di Bianchi, secondo Castagnetti, è stata quella di interpretare lo spirito del Concilio Vaticano II, cioè di cercare di conciliare il Vangelo con la concretezza. Bianchi, infatti, nasce come "cattolico sociale" - ha evidenziato Castagnetti - ma poi è diventato un punto di riferimento per il "cattolicesimo democratico" e aveva per riferimenti Sturzo e Dossetti perché ha sempre cercato l'incontro con la diversità.

La giornata è stata chiusa da un'analisi del percorso politico di Macron, dalla nascita del suo movimento alla gestione del potere, a cura del Prof. Michele Marchi (video - slide pdf).

Video della prima giornata a cura di Radio Radicale»»
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