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Il referendum per l'autonomia della Lombardia è un inganno: non farà ridurre le tasse

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco MirabelliSe anche vincesse il sì al Referendum per l’Autonomia indetto in Regione Lombardia, non cambierebbe nulla.
Già oggi è possibile sedersi al tavolo con il Governo per chiedere l’applicazione degli articoli 116 e 117 della Costituzione, che afferma che alcune Regioni che hanno mostrato una buona capacità amministrativa e di gestione di bilancio possano ottenere maggiori competenze di quelle che già gli vengono riconosciute.
Alcune Regioni, tra cui l’Emilia Romagna, lo stanno già facendo.
Anche in Lombardia, quindi, con la disponibilità di tutte le forze politiche, compreso il Partito Democratico, e con il sostegno delle forze sociali lombarde ci si potrebbe sedere al tavolo con il Governo per rivendicare maggiori poteri.
Questa richiesta era addirittura stata già avanza qualche anno fa in Regione Lombardia, con tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, che era erano d’accordo per attivarsi a chiedere l’attribuzione di maggiori competenze sulla base dell’articolo 116 della Costituzione.
Il Referendum indetto da Regione Lombardia, quindi, è uno strumento inutile, in cui si fa delle propaganda ma chi governa la Regione ha voluto farlo, spendendo soldi che si potevano risparmiare, comprando computer per il voto digitale.
Un altro inganno è che la Lega spiega ai cittadini che si andrà a votare al referendum per abbassare le tasse ma questo non è vero: si vota soltanto per chiedere l’attribuzione di alcuni poteri che possono essere concessi alle Regioni. L’unica cosa che sicuramente non può essere discussa con il referendum, infatti, è la materia fiscale perché non può essere sottoposta ad alcun referendum. Da questo punto di vista, quindi, il referendum lombardo è un inganno.

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