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Il Servizio Sanitario Nazionale e la sfida dell'Universalismo

Scritto da Rosa Aimoni.

SanitàArticolo dell'inviata Rosa Aimoni.

Lunedì 25 settembre si è svolto, presso la sede Cam di Milano, un incontro, al quale hanno partecipato protagonisti della politica e della sanità, intitolato Il “Servizio Sanitario Nazionale e la sfida dell'Universalismo, i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza”. [Video dell'incontro»]
Durante il dibattito si è discusso dei caratteri principali del nostro Servizio Sanitario Nazionale, incentrato, come vuole la Costituzione, sull’universalismo, il principio in base al quale la salute, quindi le cure necessarie per garantirla, è indiscutibilmente un diritto di tutte le persone, a prescindere dalla zona in cui abitano o risiedono.
Emilia De Biasi (Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato), ha messo in rilievo gli sforzi attuati dagli ultimi Governi del centro-sinistra per stanziare nuove risorse economiche da destinare al Servizio Sanitario Nazionale. Infatti, durante gli Esecutivi precedenti, al sistema erano stati tagliati molti fondi (circa 20 miliardi), che sono invece necessari per garantire al malato un servizio di qualità. Tuttavia, nonostante gli sforzi del Governo, il nostro SSN presenta ancora degli annosi problemi, per i quali tanto si è fatto (a questo proposito bisogna ricordare la legge Gelli, emanata nel marzo del 2017, e contenente importanti “disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita”), ma rimane ancora tanto da fare. La De Biasi ricorda a questo proposito i 2 miliardi di euro stanziati dal Governo per la cura delle malattie croniche, e la messa a disposizione del farmaco contro l’epatite c, una forma virale prima non facilmente curabile. Queste recenti leggi varate dal centro-sinistra hanno quindi attuato i principi sanciti dalla nostra Carta Costituzionale, in base ai quali il diritto alla salute è inalienabile e deve essere garantito in egual misura a tutti. Tuttavia, le criticità del nostro SSN sono provocate anche dal mutamento anagrafico della nostra popolazione, che invecchia. Per questo motivo, è necessario mettere a punto dei progetti per l’assistenza ai soggetti affetti da malattie croniche, come l’Alzheimer. Inoltre, sottolinea la De Biasi, a fianco alle patologie fisiche esistono anche quelle psicologiche, per affrontare le quali sarebbe necessario intervenire con progetti mirati, a sostegno del malato e delle famiglie. [video dell'intervento: 1 parte - 2 parte]
Maria Pia Garavaglia (già Ministro della Salute) ha puntato l’attenzione sulla necessità di attuare il principio dell’universalismo del SSN, che ancora nel nostro Paese non è pienamente compiuto. È noto infatti che, a fianco alle regioni virtuose dal punto di vista medico-assistenziale (come la Lombardia), esistono anche territori, specie nel Sud Italia, fortemente carenti di adeguate strutture. Molte leggi varate in passato hanno avuto l’obiettivo di superare tali carenze; tuttavia, non si può non riconoscere la persistente differenza esistente nelle varie Regioni, che di fatto rende difficile a molti l’accesso alle cure. [video dell'intervento]
L’On. Federico Gelli (Responsabile Nazionale Salute per il Partito Democratico) ha sottolineato la necessità di varare a livello politico dei piani specifici che tangano conto delle differenze territoriali. A questo proposito, la modifica del titolo V della Costituzione potrebbe fungere da volano per un sostanziale e duraturo miglioramento del nostro SSN. Inoltre, sarebbe opportuno introdurre un “sistema premiale” per le Regioni, volto ad incentivare le stesse a fornire servizi di buona qualità, e che preveda appunto il conferimento di un premio alle Regioni più virtuose. [video dell'intervento]
Barbara Mangiacavalli (Presidente Nazionale Ipavsi) ha sottolineato le diverse difficoltà che tutti i giorni devono essere affrontate dai professionisti dalla sanità, anche a causa del taglio di fondi operato da alcune Regioni. La diminuzione delle risorse ha determinato una diminuzione del personale, a tutto svantaggio dei pazienti, con i quali gli operatori hanno anche più difficoltà a relazionarsi per mancanza di tempo. È quindi opportuno che la politica elabori dei piani a lungo temine, che prevedano non solo l’inserimento di tecnologie avanzate, ma anche una maggiore valorizzazione della professionalità di tutti coloro che, con impegno e fatica, lavorano nella sanità. [video dell'intervento]
Sara Valmaggi (Vicepresidente del Consiglio Regionale della Lombardia), dopo aver sottolineato la disparità nelle cure purtroppo presente nel nostro Paese, ha affermato che il sistema sanitario lombardo è sicuramente fra i più virtuosi in Italia. Tuttavia, esiste la necessità di mettere a punto dei programmi specifici per controllare meglio i flussi di spese, con l’obiettivo di prevenire i fatti di corruzione, che purtroppo sottraggono molte risorse. Gli strumenti di controllo devono essere omogenei ed unitari, ed affidati ad una singola organizzazione capace di espletare il compito in autonomia e sicurezza. [video dell'intervento]
Roberta Chersevani (Presidente Nazionale FNOMCEO) ha portato l’attenzione sulla classe medica, efficiente e preparata, ma che però presenta un problema di turnover. Infatti, i medici attualmente operativi hanno in media 55 anni. Questo significa che fra dieci anni dovranno essere sostituiti; tuttavia, c’è carenza di personale, e il problema è causato anche dall’organizzazione delle università. Infatti, sono ancora troppo pochi i fondi per le specializzazioni e le borse di studio, attraverso le quali dovrebbero essere formati tutti gli operatori. A tale problema bisogna quanto prima porre rimedio, per evitare una cronica carenza di personale in futuro. [video dell'intervento]

Foto della serata»»
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