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Persone oltre il lavoro

Scritto da Associazione Democratici per Milano.

Associazione Democratici per Milano Partecipazione e interesse all’incontro di Lunedì 11 settembre “PERSONE, OLTRE IL LAVORO. Il reddito di inclusione, i nuovi ammortizzatori sociali, l'ape social”.
Il primo di una serie di appuntamenti - organizzati da Associazione Democratici per Milano e Libertà Eguale MilanoLombardia in collaborazione con il Gruppo PD del Municipio 1 di Milano - in programma nei lunedì sera di settembre/ottobre sul tema "2013-2018. Una stagione di riforme per l'Italia", con cui si andranno ad approfondire i provvedimenti varati nel corso della legislatura.
«Associazione Democratici per Milano da anni promuove momenti di riflessione, dibattito plurale e approfondimento su temi attualità politica e sociale, la proposta di dibattiti nei lunedì di settembre e ottobre vuole offrire alla società politica e civile milanese uno spazio libero di discussione e confronto. - ha spiegato Maurizio Belloni, Direttore di Associazione Democratici per Milano, in apertura della serata - Inoltre, la nostra Associazione insieme a LibertàEguale intende portare un proprio contributo di idee alla prossima conferenza programmatica del PD».
Venendo ai temi oggetto della discussione, è stato l’On. Ezio Casati (Commissione Sanità e Affari Sociali della Camera dei Deputati) ad aprire il confronto, illustrando i meccanismi di funzionamento del reddito di inclusione e i requisiti per accedervi.
«Il reddito di inclusione è un sostegno forte che partiva dai 400 milioni circa della SIA e arriva a oltre un miliardo di euro. - ha spiegato Casati - Ovviamente non è una risposta sufficiente per far fronte a tutte le situazioni di povertà e sicuramente nella prossima Legge di Bilancio avremo un occhio di attenzione su questo e vedremo quante risorse saranno disponibili per allargare la fascia di persone che si possono aiutare. A mio avviso, il reddito di inclusione è una misura di civiltà e non è demagogica: da questo punto di vista bisogna chiarire, infatti, che si basa su un principio diverso rispetto al reddito di cittadinanza perché mira al riportare le persone dentro i circuiti lavorativi e viene integrato da altre misure volte a facilitare ciò. Il reddito di inclusione è, quindi, un intervento pubblico di sostegno importante ma non deve sostituire la possibilità di lavorare; anzi, deve essere un buon veicolo per creare autonomia». [video dell’intervento]  
L’intervento del Sen. Pietro Ichino (Commissione Lavoro e Previdenza Sociale del Senato) si è concentrato maggiormente sulle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro portate dalla tecnologia e dall’automazione e, di conseguenza, sulla necessità di aggiornarsi per non essere tagliati fuori e, in questo senso, il reddito di inclusione può essere una sorta di strumento di accompagnamento nel momento del passaggio da una fase ad un’altra. «L’avvento dei robot e l’evoluzione tecnologica sono una grande opportunità per il Paese ma ovviamente implicano una fase di transizione. - ha spiegato Ichino – Ci saranno inevitabilmente persone che perderanno il lavoro ma non è detto che lo perdano “per sempre” perché degli studi mostrano che il progresso tecnologico genera anche nuovi mestieri. Il tempo della riconversione delle persone a nuovi mestieri va affrontato e gestito. Per questo non servono misure volte a incoraggiare le persone ad uscire e a star fuori dal mercato del lavoro (come ad esempio il reddito di cittadinanza) ma, al contrario, servono misure che aiutino a rientrare nella collocazione che serve e questo può essere il reddito di inclusione perché implica anche un programma di reinserimento. Il problema maggiore non sono i soldi ma sono le capacità di riconvertirsi. Il reddito di inclusione, così come la NASPI, è utile ad accompagnare chi perde un posto di lavoro verso una nuova occupazione, cosa che ad esempio non fa la cassa integrazione». [video dell’intervento]  
Di pensioni ha parlato il Prof. Marco Leonardi (Consigliere economico della Presidenza del Consiglio) e si è concentrato sulle possibilità di anticipare l’andata in pensione per alcune categorie di lavoratori (APE social) ma anche per chi lo desidera (APE volontaria), spiegandone i meccanismi. [video dell’intervento
Luciano Gualzetti (Direttore Caritas Ambrosiana) ha raccontato le esperienze sul campo di Caritas in materia di sostegno alle persone in difficoltà e anche di utilizzo delle risorse messe a disposizione. «Da una nostra analisi abbiamo notato che il SIA non ha prodotto grandi risultati anche perché è mancato il coinvolgimento delle strutture territoriali, del terzo settore e di operatori sociali che avrebbero consentito una migliore sperimentazione del programma. Auspichiamo che questa volta con il reddito di inclusione si vada fino in fondo in questo. - ha raccontato Gualzetti - Non sempre dare un aiuto economico è garanzia di aiutare ad uscire dalla povertà, per questo è giusto che vi siano anche dei percorsi di accompagnamento e di verifica dei risultati. Il mondo del lavoro è cambiato e anche le povertà sono cambiate: oggi, i nuovi poveri sono in prevalenza giovani mentre gli anziani cominciano a stare un po’ meglio. È normale che in un momento di scarsità di risorse si cerchi di rivedere come utilizzarle per far fronte alle nuove emergenze e, purtroppo, si trovano spesso resistenze da parte di chi ha beneficiato di aiuti fino ad ora e non vuole rinunciarvi anche se magari non sono più così necessari. Ci vuole, invece, il coraggio di rivedere tutto e riscrivere un nuovo patto sociale. Per questo occorre confrontarsi con la società, altrimenti si rischia una guerra tra i poveri: c’è una grande sfida culturale da affrontare che è quella di cambiare la mentalità di una popolazione che è sempre più impaurita e si vede anche minacciata dai nuovi arrivati». [video dell’intervento]
Piefrancesco Majorino (Assessore alle Politiche Sociali del Comuni di Milano) ha invitato il PD a rivendicare con maggiore forza i provvedimenti positivi messi in campo dal PD sul fronte del sociale e ha raccontato le esperienze del proprio assessorato.
«Spesso ci troviamo davanti molte fragilità che non sono solo materiali: ci sono persone con sfiducia rispetto alle proprie capacità; ci sono contesti sociali in cui mancano interventi da anni. Abbiamo bisogno, quindi, di servizi sociali territoriali presenti e che funzionino, con personale formato e con risorse adeguate. - ha sottolineato Majorino - Serve integrare sempre di più INPS e servizi territoriali che hanno a che fare con gli Enti Locali: a Milano è stata siglata un’intesa che va in questa direzione e tra qualche mese partiremo con la prima sperimentazione. Abbiamo anche bisogno di velocità negli interventi: la povertà non aspetta. Per questo c’è bisogno di una scelta politica ancora più decisa in questa direzione: ora abbiamo aperto una porta ma non abbiamo fatto tutto il lavoro; servono strumenti e anche il far crescere di una cultura che faccia capire ai cittadini in difficoltà che ci delle possibilità. C’è comunque bisogno di intensità nelle scelte politiche per dare maggiore forza alla questione sociale». [video dell’intervento]
Le conclusioni della serata sono state affidata alla Sen. Annamaria Parente (Commissione Lavoro e Previdenza Sociale del Senato), che ha sottolineato che «C’è un filo conduttore di questa nuova grande stagione di riforme e dobbiamo vederlo per saper andare avanti su questa strada. Reddito di inclusione, politiche attive del lavoro, riforma del Terzo Settore sono collegate tra loro. Va anche rilanciato il ruolo del Terzo Settore in termini di partecipazione a questa nuova stagione riformista per intercettare chi non lavora e può essere riattivato; così come hanno una grande importanza i centri per l’impiego perché devono far emergere le capacità delle persone da ricollolcare».
In merito alle problematiche in discussione nel corso della serata, la senatrice Parente ha affermato che «C’è anche un tema di accoglienza delle persone nei servizi sociali e per questo c’è bisogno di avere personale formato adeguatamente. Siamo ad un punto di svolta importante nella concezione dei servizi sociali e del welfare. Non dobbiamo fare assistenzialismo ma combattere la povertà significa accogliere le persone in un progetto personalizzato. Dobbiamo mettere la lotta alla povertà al primo posto nelle nostre scelte politiche perché la povertà è un’emergenza e comunque le persone in difficoltà aumentano. Oggi, in particolare, aumentano le persone giovani con figli minori che si trovano in una situazione di povertà e a loro abbiamo scelto di dare la priorità nell’assegnazione del reddito di inclusione perché la povertà non può diventare ereditaria. Le Regioni devono fare la loro parte e assumersi le proprie responsabilità, insieme allo Stato». [video dell’intervento]

Prossimo appuntamento lunedì 18 settembre, sempre alle ore 21:00 al Cam di Corso Garibaldi 27 a Milano e toccherà alle tematiche ambientali, dalla legge sugli eco reati all'economia circolare e la green economy, senza glissare sui temi posti in questi giorni dal dibattito sui quotidiani, che mettono sul tappeto la questione del peso che la questione ambientale trova nelle politiche del Partito Democratico e nelle sue stesse forme organizzative. Locandina di invito»

Materiali della serata:

Foto della serata (a cura di Giuseppe Piroso)»

Marco Leonardi: Il Messaggero: Lavoro e Pensioni, il Piano Giovani (file PDF)»
Marco Leonardi: Il Sole 24 Ore: Maggiore collaborazione tra atenei e Istituti Tecnici Superiori (file PDF)»
Marco Leonardi: La Stampa: “Diremo sì alla retroattività dell'APE ma solo a chi ha maturato i requisiti” (file PDF)»
Marco Leonardi: Il Sole 24 Ore: “Jobs Act e decontribuzione spingono in alto i salari” (file PDF)»
Franco Mirabelli: Lavoro ai giovani e lotta alla povertà, priorità di fine legislatura»»
Annamaria Parente: Lavoro: consolidare le ricette del Governo»»
Carlo Borghetti: In arrivo 78 milioni di euro per la non autosufficienza»»


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