Ci sono cose su cui dovrebbe essere difficile dividersi, su cui libertari e uomini d'ordine, garantisti e giustizialisti dovrebbero pensarla allo stesso modo: un ministro dell'Interno non può permettersi di andare sottobraccio a un condannato (appena uscito di prigione dopo aver patteggiato un anno e mezzo per traffico di droga), noto per le sue violenze e le frequentazioni con ambienti malavitosi.