Democratici per Milano: dopo il voto

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Democratici per Milano




 

 

Newsletter n°150 -  15 Marzo 2018

 
 

Gentile Visitatore,

Dopo il voto:

Risultati elettorali ed eletti

PD Purtroppo, le elezioni hanno dato un esito negativo per il Partito Democratico. Alle elezioni politiche, infatti, a prevalere è stato il Movimento 5 Stelle (con oltre il 30% dei consensi) e la coalizione di centrodestra (con il 35% dei voti). I dati definitivi del Viminale sull'affluenza registrano il 72,92% dei votanti per la Camera dei Deputati e il 72,99% per il Senato. 
In Lombardia, dove si è votato anche per le elezioni regionali, è andato alle urne il 73,07% degli elettori (il 72,04% a Milano).
A Milano città è il Pd il primo partito con il 26,96%, +Europa supera l'8% e la coalizione di centrodestra è in vantaggio ma di un solo punto, mentre il Movimento 5 Stelle si ferma circa al 17%. La zona in cui è stato votato di più il Partito Democratico è la 1, il centro. Nel centrodestra, Forza Italia è il primo partito in centro mentre in è la Lega a prevalere.

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Editoriale:

Ecco perché il Pd ha perso

Franco Mirabelli
Articolo pubblicato da Affaritaliani.

Ci sarà tempo e modo per una valutazione più attenta dei risultati elettorali del 4 marzo e dei suoi effetti. Ma sicuramente hanno cambiato profondamente il quadro politico del nostro Paese e alcune riflessioni vorrei provare a farle.
Quello delle elezioni politiche è certamente un dato che sottolinea ancora una volta il disagio e la sfiducia nella politica che si sta radicando in una parte importante del Paese e che si è tradotto soprattutto in un voto contro più che in un voto sulle cose fatte e sulle proposte. Ed è evidente che proprio dove le persone stanno peggio, hanno subito più duramente gli effetti della crisi, vivono di più la precarietà di un futuro incerto, noi della sinistra abbiamo perso.

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Analisi e prospettive:

Riscriviamo insieme le regole

Dario Franceschini
Intervista del Corriere della Sera.

Franceschini, e ora cosa succede?
«Ho ascoltato tutta la direzione del Pd, ho ascoltato gli altri partiti, e ho guardato con una certa invidia le certezze dei vari leader dopo un terremoto come questo. La verità è che siamo in un’impasse».
Come se ne esce?
«Faccio una valutazione ottimistica, che con un po’ di buona volontà collettiva può diventare realistica. Una legislatura senza nessuna maggioranza di governo può apparire fallita in partenza; ma può rivelarsi la legislatura che segna la svolta della storia repubblicana».

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Passaggio in ombra

Lorenzo Gaiani
Articolo pubblicato dai Circoli Dossetti.

Le elezioni del 4 marzo hanno rappresentato una fase di passaggio di paradigma politico che in qualche misura era atteso, ma non certo nelle forme e nei modi che ha assunto: il sommovimento di voti che ha favorito la coalizione di destra (ormai trainata dalla Lega non più Nord ma nazionale di Matteo Salvini) e che ha consegnato il ruolo di primo partito al Movimento 5 stelle (il cui baricentro si è spostato verso Sud) ha contemporaneamente relegato il Partito Democratico, ormai rimasto l’unico riferimento di una sinistra possibile, nella condizione di minorità in cui sono state relegate la maggior parte delle forze politiche di sinistra nel Vecchio Continente.

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Ripartiamo

Chiara Braga«Si apre una nuova fase». Secondo Chiara Braga e Angelo Orsenigo – appena eletti rispettivamente alla Camera dei Deputati e al Consiglio Regionale della Lombardia – l’unica medicina per digerire la sconfitta è «ripartire dal coinvolgimento delle persone e dall’ascolto». «A Roma ci collochiamo all’opposizione - dice Braga – dopo cinque anni in cui, lo rivendico, abbiamo risollevato le sorti del Paese. Il nostro lavoro non è stato sufficientemente premiato. Ora sento una responsabilità ancora maggiore, perché c’è da ricomporre un campo che esce molto ammaccato dalle elezioni». «Tante persone hanno aspettative e voglia di impegnarsi, alcune si sono avvicinate proprio in questa fase – aggiunge – Il vero problema della sinistra, non solo italiana, è quello di non riuscire a rispondere alle istanze delle persone più fragili, è preoccupante e bisogna lavorarci».

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Ricostruire non rigenerare

Emanuele FianoNell’immediato futuro che attende il PD, dovremo affrontare un primo tema politico, prioritario in queste settimane, il tema governo/opposizione sul quale la stragrande maggioranza del Partito ha già con chiarezza espresso una posizione ferma: noi siamo stati bocciati, al governo vada chi ha vinto.
Sappiamo tutti però che saremo chiamati, da subito, a produrre idee oltre che decisioni; dalla Direzione di Lunedì fino all’assemblea dove, immagino, sceglieremo il segretario, e oltre.
Dovremo capire come mettere in campo il massimo della condivisione, facendo autocritica, ma senza trattare quello che è stato fatto in questi anni con i governi del PD come qualcosa da bocciare o di cui vergognarsi, perché sarebbe una follia.

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La lunga marcia dall'Ulivo al PD

Stefano FacchiNon essendo uno di quelli che con la velocità di un fulmine riesce a salire e scendere dai carri, voglio provare ad abbozzare un ragionamento.
In questi anni ho sostenuto la segreteria di Matteo Renzi pur avendo appoggiato Bersani nelle primarie del 2012.
Posso dire di conoscere abbastanza bene questo partito.
E in questo partito vi è una grande parte del corpo militante e dirigente che, per usare un termine orribile molto in voga ai tempi dell'Ulivo, si è METICCIATA: sono i molti "nativi democratici" e anche coloro i quali, provenendo dai diversi partiti (nel mio caso i Verdi), hanno percorso questo tratto di strada intrecciando culture che avevano certo qualcosa in comune ma, anche, differenze siderali.

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Cortocircuito

Edoardo PivantiQueste elezioni ci han consegnato un panorama politico totalmente frastagliato. Fughiamo ogni dubbio: non è colpa del Rosatellum. O meglio, non lo è nella composizione delle Camere.
Se avessimo avuto un sistema all’inglese, sarebbero passate solamente due forze politiche, sostanzialmente equivalenti, con impossibilità di accordi a causa delle (apparenti) divergenze ideologiche. Mattarellum? Basta invertire i numeri di elezione tra proporzionale e maggioritario, e avremmo un risultato analogo. Sistema tedesco? Non applicabile, loro hanno un numero variabile di parlamentari in un sistema monocamerale (4 dicembre…do u remember?).

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Ora dobbiamo ricostruire il PD e il centrosinistra

Franco Mirabelli
Intervento svolto a Cinisello Balsamo (Video).

Dopo il risultato elettorale, per il Paese si apre una fase assolutamente nuova, con la vittoria di due forze antisistema. Il partito che ha ottenuto il maggior numero di voti è il Movimento 5 Stelle, mentre la coalizione che ha ottenuto i maggiori consensi è un centrodestra a trazione leghista.
Il Pd ha subito una sconfitta pesante e ora abbiamo necessità di discutere per comprendere le ragioni di questa sconfitta. Premetto, però, che questo risultato elettorale non ci deve far cambiare opinione su ciò che di positivo abbiamo fatto negli anni in cui siamo stati al Governo.

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Commenti:

All'altezza di questo nuovo impegno

Carlo Borghetti Mi scuso per non riuscire a rispondere personalmente a tutti quelli che mi stanno scrivendo e telefonando, ma ho accumulato quasi 1000 messaggi e decine di telefonate a cui rispondere, e ci metterò parecchio tempo (e ora sono... dal dentista con Rita, per una giornata “normale”, dopo 40 giorni vissuti 16 ore al giorno a fare campagna elettorale :-).
Rispondo con un enorme grazie collettivo, per tutti quelli che mi hanno sostenuto, grazie di cuore!!!
Prendo la mia ri-elezione come una piccola soddisfazione dentro un risultato complessivo nazionale e regionale su cui molto ci sarà da riflettere e da lavorare...

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Ripartiamo dai nostri temi

Giuseppe VillaniSoddisfatto per la rielezione, ma deluso dalla sconfitta a livello nazionale e regionale.
Ormai è ufficiale: sono stato rieletto consigliere regionale della Lombardia per la legislatura 2018/2023. Ringrazio per questo i 51.875 cittadini che hanno scelto il Pd e in particolare i 3.362 che mi hanno attribuito la loro preferenza. La soddisfazione per il dato personale, tuttavia, non supplisce alla forte preoccupazione per la sconfitta subita dal Partito democratico a livello nazionale e regionale e per l’ondata populista che si è abbattuta sul nostro Paese, ma più in generale a livello internazionale. Un risultato che analizzeremo al più presto con grande rigore e obiettività.

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La traversata del deserto sarà lunga

Sara Valmaggi Bisogna saper perdere, e io ho perso. Non posso nascondere quanto sia difficile accettare una sconfitta, per me e per il mio partito.
Mi rimane l’orgoglio di averci provato e di averci messo la faccia. Mi rimane la vicinanza di tutti coloro che mi hanno aiutato e sostenuto a cui va un immenso grazie.
La traversata del deserto sarà lunga. Sarà lunga, soprattutto per chi calpesta i marciapiedi fuori dal centro: oltre Gorla e Sesto Marelli, oltre Bignami, Comasina e Crescenzago.

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Ora tocca a loro

Ezio Casati È complicato scrivere oggi, ovvero basterebbe dire che ho Perso!!!
Ed è la verità, ho perso e perso male.
Però voglio aggiungere una riflessione, breve ma doverosa,
Il 50% degli italiani hanno scelto Lega e Movimento 5 Stelle.
Non pronuncio le parole hanno vinto i populismi.
Hanno vinto la paura dello straniero e la facile soluzione a problemi molto più complicati. Ma bisogna portare molto rispetto per il voto dei cittadini.
Ora tocca a loro, non so come formeranno un governo e mi auguro che il PD decida di restare all’opposizione. I numeri per formare un governo Lega 5 Stelle ci sono.

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Non possiamo più far finta di niente

Emilia De Biasi Quando si perde bisogna innanzitutto ammettere i limiti soggettivi. Mi sembra corretto nei confronti di tutti coloro che mi hanno sostenuto in una campagna difficile e che ringrazio di cuore.
Il Pd a Milano vince nelle aree del centro e perde nelle zone di periferia: penso che sia un dato che ci deve far riflettere sull'insediamento sociale del PD e del centro sinistra.
Il dato nazionale è molto severo. Penso che il gruppo dirigente debba agire di conseguenza.
Il Voto ci consegna una sinistra litigiosa quanto inerme e un centrosinistra fuori gioco. Per ora dal governo, presto anche dalla società. Il tempo è scaduto. Non possiamo più far finta di niente.

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Rassegna Stampa:

Milano, modello da cui ripartire

Giuseppe Sala
Intervista di Repubblica.

“Ritorniamo sul territorio: il nuovo segretario Pd deve girare l’Italia sei giorni la settimana. Adesso i dem devono stare all’opposizione. Per la sinistra modello Milano”.
Sindaco Sala, il Pd deve accettare le aperture di credito che sta ricevendo per dar vita al futuro governo?
«No, deve stare all’opposizione, e non al governo, il Pd. Il che non vuol dire votare sempre e comunque contro».
Su quali argomenti dovrebbe farsi sentire?
«Sull’europeismo che è necessario. Sui diritti. E sulla Flat tax, alla quale sono radicalmente contrario. Chi ha vinto le elezioni sostiene che a lungo termine si possano immaginare dei vantaggi, però è molto difficile che l’Italia regga il lungo termine. E se non regge, che facciamo, bancarotta? Inoltre, la gradualità delle tasse è una conquista della sinistra. Chi ha di più, paghi di più».

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Mai pensato a un governo con M5S o destra

Dario FranceschiniIn generale, ma soprattutto nei momenti più difficili, bisognerebbe non avere fretta e riflettere molto, prima di parlare e decidere.
E' quello che io ho sempre cercato di fare e che avrei voluto fare anche in questi giorni. Mi trovo costretto invece a intervenire per smentire cose assurde che ho letto sui giornali.
Allora: non ho mai pensato sia possibile fare un governo con 5 stelle, e tantomeno con la destra.
Sufficientemente chiaro?
Aggiungo che non trovo nemmeno traccia nel Pd di qualcuno che abbia in mente di farlo, quindi sono inutili polemiche o velenosi depistaggi mediatici.

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Non saremo la ruota di scorta

Piero Fassino
Intervista del Mattino.

Piero Fassino, ex segretario dei Ds e sindaco di Torino, appena eletto nuovamente deputato. Lunedì è convocata la direzione del Pd. Lei che percorso vede per la successione a Renzi?
«Intanto la direzione prenderà atto delle sue dimissioni di Renzi. Poi incaricherà Martina di assumere la guida operativa del partito fino all’assemblea nazionale da convocare entro un mese. E si aprirà una prima riflessione sulvoto, che continuerà nelle direzioni territoriali. E ribadiremo che è responsabilità di chi ha vinto le elezioni indicare come intenda governare il Paese. Non spetta al Pd cui non si può chiedere di essere ruota di scorta».

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Voglio ricostruire il PD

Giorgio Gori
Intervista del Corriere della Sera.

Giorgio Gori resta a Palazzo Frizzoni e va anche al Pirellone. Rischia di durare due mesi l’attesa per capire se Giorgio Gori resterà sindaco di Bergamo o sarà a capo della minoranza pd in Consiglio comunale. «Deciderò nei tempi che la legge prevede, senza fretta - ha infatti dichiarato oggi Gori -. Nel frattempo farò entrambe le cose, il sindaco di Bergamo a tempo pieno e l’impostazione del lavoro in Regione. Sono tornato a Bergamo a fare il sindaco, ma sento la responsabilità di impostare il nuovo progetto di opposizione in Consiglio Regionale. Sarà un’opposizione ferma, com’è giusto che sia, basata sul grande lavoro di elaborazione che ha accompagnato la mia candidatura.

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Cosa sta facendo l'UE per le donne

Patrizia ToiaChe cosa sta facendo l'UE per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere?
Il lavoro europeo sulla politica di parità di genere si basa sull’"Impegno strategico per la parità di genere 2016-2019", che si concentra su cinque aree prioritarie:
- aumentare la partecipazione femminile al mercato del lavoro e la pari indipendenza economica delle donne e degli uomini;
- ridurre la retribuzione di genere, i guadagni e i divari pensionistici e quindi combattere la povertà tra le donne;
- promuovere l'uguaglianza tra donne e uomini nel processo decisionale;

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Le donne sono state artefici della Repubblica

Sergio Mattarella
Intervento per la Giornata Internazionale della Donna.

Rivolgo un saluto molto cordiale al Presidente Napolitano, al Presidente del Senato, ai vicepresidenti della Camera e della Corte costituzionale, alle Ministre e alle Giudici costituzionali presenti, a tutti, e particolarmente alle donne presenti e a quelle che ci ascoltano attraverso la tv.
Ringrazio Cristiana Capotondi che ha aperto e condotto così bene questo nostro incontro; ringrazio Maria Elena Boschi, Valeria Solarino, Chiara Civello, Linda Laura Sabbadini per le riflessioni, le parole, le passioni che ci hanno trasmesso, arricchendo questa giornata dell'8 marzo.

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Sul sito dell'Associazione Democratici per Milano, ovviamente, sono presenti anche tanti altri articoli sulle tematiche dell'attualità e altri approfondimenti. 

Buona lettura!
Associazione Democratici per Milano
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